La Trinità – una domanda

Un mio contatto di Facebook mi ha posto una domanda e questa è stata motivo di una riflessione che vorrei condividere con i lettori del mio sito.

Domanda:

Giuseppe… ma Lei cosa pensa di coloro che dicono che vi sono “tre persone nello stesso Dio”? Io ho iniziato solo ora a ragionare davvero sulla “trinità” ma devo dire che sono veramente allucinato da quello che sento dire da alcuni su questo argomento.

Risposta:

Non è facile descrivere Dio con parole umane, probabilmente è impossibile.

La parola “persona” viene dal latino e fu utilizzata quando si cercò di tradurre il greco hypostasis in quella lingua. Ovviamente “persona” va visto oggi più come un termine tecnico che come l’esatto equivalente della parola d’uso comune.

Parliamo di tre persone dell’unico Dio per cercare di sintetizzare quello che la Scrittura ci dice del nostro Dio, che è UNO, ma è anche Padre, Figlio e Spirito Santo.

La Parola di Dio presenta questo fatto e ci invita a viverlo nella nostra quotidianità, come Dio sopra noi, fra noi e in noi, ma l’elaborazione della spiegazione del dato biblico non può essere perfetta, perché perfetto non è il nostro linguaggio, né lo siamo noi.

Viviamo la Trinità di Dio quotidianamente. Preghiamo dicendo “Padre nostro”, nel nome di Gesù, attraverso lo Spirito Santo che è in noi.

Sono convinto che vi sia troppa enfasi ormai sulla formula dottrinale, quando invece, proprio seguendo la traccia presente nella Parola di Dio, dobbiamo vivere questa realtà, la realtà di un Dio meraviglioso che si rivela a noi in maniera così completa.

Se il termine persona non ci soddisfa, difficile che un altro riuscirà appieno. Ma vivere la realtà della presenza dello Spirito Santo in noi, vivere la salvezza in Gesù Cristo e instaurare tramite questi una relazione filiale con il nostro Padre celeste, è molto più importante di una convinzione intellettuale.

Sto leggendo un libro di fisica. La gravità era al nostro servizio molto tempo prima che la scoprissimo e che la definissimo o sbaglio? Ed è lì a regolare in maniera non del tutto chiara il movimento degli astri.

In fisica la elaborazione teorica non sempre è accompagnata da una dimostrazione in laboratorio. Ciò vale per molte delle realtà del nostro universo. Leggi divine immutabili reggono l’universo, che noi le conosciamo o meno, che noi le comprendiamo o meno.

A volte vorremmo rinchiudere Dio all’interno della nostra mente, ma è come voler travasare l’oceano in una bottiglia con un cucchiaino. Un’azione più produttiva è sedere sulla spiaggia a contemplare la bellezza del mare, o fare una bella nuotata.

Il nostro Dio, in parole povere, non è una realtà che è vera e concreta solo se riusciamo a comprenderlo e descriverlo. Dio è Dio a prescindere da noi. E la meraviglia della Trinità è la descrizione di come questo Dio indescrivibile, non del tutto comprensibile, diviene vero e presente nella storia e nella nostra vita, tramite il Figlio e lo Spirito Santo. La strada della serenità spirituale non è la ricerca di una formula dottrinale all’interno della quale imprigionare Dio, bensì la ricerca del “Dio con noi” e del “Dio in noi” che ci permette di vivere in pace e comunione con il “Dio su noi”.


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