Il ritorno di Gesù

di Giuseppe Guarino

Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo”. Matteo 24:36.

Con questa frase così forte Gesù insegna ai suoi discepoli che nessuno conosce o potrà con esattezza predire il giorno del suo ritorno. E’, quindi, incredibile che aprendo internet, fra le notizie in prima pagina di yahoo – il famoso motore di ricerca – mi tocca scoprire che all’inizio di quest’anno un predicatore “evangelico” ha predetto il giorno del ritorno di Cristo nel 2011.

Non importa dietro quale aggettivo o titolo si nasconda un individuo del genere: pretendere di potere calcolare, Bibbia alla mano, la data del ritorno di Cristo è contro il Vangelo, contro l’insegnamento di Gesù e della Parola di Dio!

Brevissimamente sento il bisogno di trattare questo argomento in difesa della Verità e delle chiese che possono veramente fregiarsi del titolo di “evangeliche”.

Vi sono precedenti di altri “studiosi” che hanno avuto la pretesa di credere di essere riusciti a calcolare la data del ritorno di Cristo. Fra questi Russell, il fondatore del movimento oggi conosciuto come “Testimoni di Geova”. Egli era certo di avere calcolato che il ritorno di Cristo avrebbe avuto luogo nel 1914. Quasi 100 anni fa, ormai! Il tempo ha abbondantemente dimostrato che i calcoli di Russell erano disastrosamente errati.

Di recente sono state rispolverate anche antiche profezie Maya, secondo le quali il mondo dovrebbe finire nel 2012. Ho trovato il film “2012” molto bello e ricco di effetti speciali, visto che a me personalmente piace molto la fantascienza; ma non riesco ad immaginare che nessuno lo veda come più che un semplice film. I libri ed i programmi televisivi che sostengono l’attendibilità di questa “profezia” si sono rivelati delle ottime operazioni commerciali, dimostrando che oggi anche la fine del mondo può vendersi, facendone un vero e proprio prodotto commerciale.

Gesù aveva predetto, mettendoci in guardia: “Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti.” Matteo 24:11.

Aggiunge lo stesso Gesù: “Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà”. Matteo 24:42-44.

Difficilmente la Scrittura potrebbe essere più chiara: non sappiamo il giorno del ritorno di Gesù. E’ per questo che la Bibbia ci esorta ad essere pronti in qualsiasi momento.

IL RITORNO DI GESU’

Quando il Signore fu elevato alla destra del Padre, dopo la sua resurrezione, venne predetto ai discepoli che un giorno egli sarebbe ritornato. “Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo“. Atti 1:9-11.

Gesù stesso aveva promesso ai suoi discepoli il suo ritorno: “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi”. Giovanni 14:1-3.

E’ questa la speranza del cristiano: non l’attesa della morte, bensì del ritorno del nostro Signore e della vita eterna. Scrivendo a Tito, Paolo chiama questa attesa “… la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù”. Tito 2:13.

E’ questa la “consolazione” che abbiamo nella Parola di Dio: dopo essere stato obbediente fino alla croce, Gesù ha vinto la morte con la sua gloriosa resurrezione ed un giorno tornerà per la sua Chiesa.

Scrive Paolo alla chiesa di Tessalonica: “Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono (Paolo chiama così i cristiani defunti), affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.” 1 Tessalonicesi 4:13-18.

Questo brano della Scrittura è meraviglioso e raccoglie la sostanza della nostra fede: la certezza della vita eterna in Cristo e con Cristo. L’affermazione che più mi sorprende ed allo stesso tempo mi fa capire quale deve essere la prospettiva di vita del cristiano, è quella frase detta in modo così naturale da Paolo: “noi viventi, i quali saremo rimasti…” Pur essendo un apostolo, Paolo stesso non sapeva quando il Signore sarebbe tornato. Ma il fatto che includa se stesso, che speri egli stesso in prima persona di essere in vita al ritorno di Cristo, ci insegna quale deve essere il nostro atteggiamento. Se non sappiamo quando Cristo tornerà, dobbiamo vivere ogni giorno come se il suo ritorno fosse domani o persino oggi stesso. Ciò ci fortifica e ci dona gioia; ed avendo anche cura di essere sempre pronti, essendo sempre impegnati nelle buone opere che testimoniano la nostra vita in Lui.

E’ questo il senso dell’esortazione di Cristo, del suo: “vegliate”, che produce nel cristiano una speranza viva ed una fede attiva ed operante. Infatti, nella parabola dei talenti, il Signore ci insegna a mettere a frutto quello che ci ha donato, a farlo crescere, ad utilizzarlo per il bene nostro e del nostro prossimo. L’attesa del ritorno di Cristo nel cristiano non è, quindi, passiva, un fatalismo contemplativo della sorte umana; al contrario, è stimolo per il credente ad operare proprio in attesa della piena e definitiva manifestazione di quella speranza.

Chi predice con date esatte, calendario alla mano, il ritorno di Cristo, finisce solo per confondere chi crede e dare possibilità a chi non crede di ridicolizzare la nostra Fede. Chi agisce in questo modo, l’abbiamo visto esaminando la Sacra Scrittura, rinnega l’autentico insegnamento della Chiesa di Cristo. Il tempo ha già dimostrato la falsità di previsioni simili e lo farà ancora.

COSA PRECEDERA’ IL RITORNO DI CRISTO ?

La Bibbia non ci dice quando Gesù verrà, in maniera che possiamo individuare sul nostro calendario la data del nostro suo ritorno. Ma ci dice cosa accadrà nell’imminenza del suo ritorno, quali eventi ci faranno comprendere che Gesù è vicino.

I discepoli interrogarono Gesù, dimostrando come l’animo umano avverta l’ansia per il futuro che l’attende. E la Parola di Dio non ci lascia senza risposte. “Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: “Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?”. Matteo 24:3. E’ vero Gesù disse ai discepoli che il suo ritorno sarebbe stato preceduto da falsi cristi e falsi profeti, da guerre e rumori di guerre e che quando l’evangelo sarebbe stato predicato in tutto il mondo, allora sarebbe arrivata la fine, come è scritto nel sermone profetico di Matteo 24. E’, quindi, lecito, visto che cose simili accadono oggi sotto i nostri occhi, supporre che il ritorno di Cristo sia vicino. Ma di certo non possiamo predirne la data!

Possiamo senz’altro anche aggiungere che vi sono delle cose che debbono ancora succedere. Il Nuovo Testamento è molto chiaro. Vediamo cosa scrive in proposito Paolo ai tessalonicesi.

Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio. Non vi ricordate che quand’ero ancora con voi vi dicevo queste cose? Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo. Infatti il mistero dell’empietà è già in atto, soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta”. 2 Tessalonicesi 2:1-8

La chiesa della città di Tessalonica era stata turbata da chi diceva che Cristo era già ritornato. Questi individui erano probabilmente arrivati al punto di scrivere delle epistole spacciandole per opere dell’apostolo Paolo. Quest’ultimo quindi con forza ricorda il suo insegnamento che aveva impartito anche di persona alla chiesa destinataria della sua lettera. Quindi precisa l’apostolo, quel giorno non verrà se non prima:

– sia venuta l’apostasia.

– sia comparso l’anticristo.

Cos’è l’apostasia?

Scrive Paolo a Timoteo: “Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, sviati dall’ipocrisia di uomini bugiardi,” 1 Timoteo 4:1-2. L’apostasia è un allontanamento dall’insegnamento apostolico. Se è vero che da una parte vediamo il nascere di movimenti religiosi che si allontanano dalla vera fede, dall’altra vi è un autentico risveglio, una ricerca di Cristo davvero significativa. Mi riferisco ovviamente alla crescita delle chiese evangeliche in molte parti del mondo. In Brasile, ad esempio. In Sud Corea, in Africa. Ma il risveglio non è solo nell’ambito evangelico. Cresce anche nella chiesa cattolica – parlo da italiano che osserva la realtà che mi circonda – il bisogno dei fedeli di un maggiore contatto con la Parola di Dio vissuta in maniera meno distaccata rispetto a come è sempre avvenuto tradizionalmente con la messa cattolica ed il distacco storico fra clero e laici. Diversi movimenti all’interno della chiesa cattolica sono l’espressione di un sincero e crescente interesse per Cristo e la Sua Parola.

Alla luce di quanto sopra sono convinto che non abbiamo ancora sperimentato l’apostasia di cui parla Paolo.

Mi sono convinto leggendo l’Apocalisse che le lettere alle sette chiese (capitoli 2 e 3) narrano il tragitto della Chiesa nella storia, dalla sua nascita fino al ritorno di Gesù. A conferma di quanto ha predetto lo Spirito Santo per bocca dell’apostolo Paolo, l’apostasia si impossesserà della chiesa immediatamente prima del ritorno di Cristo. E’ Infatti all’ultima delle sette chiese dell’Apocalisse che Gesù dice: “All’angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e veritiero, il principio della creazione di Dio: Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca. Tu dici: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo.” (Apocalisse 3:14-17).

Evento ancora più significativo che precederà il ritorno di Gesù sarà la comparsa dell’anticristo, di colui che qui Paolo chiama “l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto”. Nella follia dell’esaltazione di se stesso, quest’individuo arriverà a “porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio”. Nessuno può dire che ciò sia mai accaduto. Quindi Cristo non è ancora tornato, come suppongono alcuni. Né credo che pochi mesi siano sufficienti perché eventi come quelli descritti dall’apostolo si avverino.

Le parole dell’apostolo valgono anche per la Chiesa di oggi quando ha a confrontarsi con certe affermazioni che vanno contro l’insegnamento del vangelo: “vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare”.

COME AVVERRA’ IL RITORNO DI GESU’ CRISTO

Gesù mise in guardia i suoi discepoli: “Allora, se qualcuno vi dice: “Il Cristo è qui”, oppure: “È là”, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: “Eccolo, è nel deserto”, non v’andate; “eccolo, è nelle stanze interne”, non lo credete; infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.” Matteo 24:23-27.

Quando il Signore Gesù ritornerà, nessuno rimarrà lì a chiedersi se è quello il vero ritorno di Cristo. Prima che ciò avvenga, compariranno molti, ci predice il Signore, che pretenderanno loro di essere il Cristo. Ma quando egli tornerà, ci dice la Scrittura, il mondo intero ed in maniera inequivocabile se ne renderà conto.

Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen”. Apocalisse 1:7.

Non credo di peccare di presunzione se dico che brani della Scrittura di questo genere sono di una semplicità elementare e basta conoscerli per non essere più autorizzati a farsi ingannare di alcuno.

CONCLUSIONE

Ho intenzionalmente scritto uno studio breve ed il più semplice possibile, per meglio ribadire la Verità della Parola di Dio, della vera fede evangelica, che è SOLO quella che rinveniamo nella Bibbia.

Chiunque si produca in rocamboleschi calcoli per propinare la data del ritorno di Gesù Cristo, secondo il metro della Bibbia possiamo annoverarlo fra i “falsi profeti” ed i “seduttori”. A questi individui i credenti non hanno alcun motivo di dare alcun credito.

—— 26 Maggio 2011.

Ho volontariamente omesso il nome del predicatore che aveva previsto il ritorno di Cristo per quest’anno, né specificato il giorno per il quale l’aveva previsto. Ebbene il giorno era il 21 Maggio 2011, passato ormai da qualche giorno. (7 anni adesso che rivedo questo articolo) La notizia è riportata da Yahoo e rattrista per l’abuso della credulità popolare da parte di alcuni. Lo stesso predicatore sembra abbia spostato la fine del mondo ad altra data… Ma come dico a mio figlio quando deve indovinare qualcosa e cerca di barare: eh no, così non vale!

Confermo tutto quanto ho già detto nel mio studio.

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