Dov’è Dio?

Gli eventi catastrofici dei nostri giorni ci sconvolgono. Guerre, terremoti. E l’uomo comune – ma a volte anche l’uomo di fede – si chiede: Dov’è Dio?

E’ umano, no? Non c’è nulla di male a porsi domande, e non esistono domande sbagliate, ma solo risposte sbagliate. E se vogliamo trovare le risposte giuste, dobbiamo trovarle nel posto giusto. La mia ultra trentennale esperienza di fede mi ha confermato che le risposte giuste le troviamo nella Parola di Dio.

Perché invece di chiederci dove sia Dio, dobbiamo invece iniziare a domandarci se non sia l’assenza di Dio e la condotta dell’uomo ad essere la vera causa delle nostre rovine quotidiane, personali e persino planetarie.

Le guerre che stanno tormentando il medio-oriente e il nord Africa non sono volute da Dio, ma dall’uomo. Se apriamo il Vangelo, nelle sue prime meravigliose pagine, quando Gesù insegna alle folle cos’è che rende un uomo “beato”, quando insegna come adempiere e vivere i comandamenti biblici, capiamo quanto lontano sia il pensiero di Dio dalla guerra. Se tutti vivessimo secondo i principi delle parole di Gesù non ci sarebbero guerre, non ci sarebbe fame, non ci sarebbe povertà e nessun uomo violerebbe il diritto altrui, anzi, ognuno potrebbe contare sul suo prossimo ed il 99 percento delle disgrazie umane sarebbero cessate.

Quindi non ce la prendiamo con Dio se allontanarci dalla via di Dio è la nostra rovina.

Ma che c’entra questo con i terremoti?

Questa riflessione mi è stata indotta da una vignetta che ho visto su facebook, dove venivano segnati tutti i punti della penisola dove vengono eseguite delle trivellazioni e veniva posto l’inquietante quesito se questi abusi del sottosuolo non fossero motivo dei vari terremoti.  Mi è tornata in mente l’ipotesi avanzata tempo fa secondo cui gli tsunami che investirono alcune zone del pianeta fossero dovuti ad alcuni esperimenti nucleari nell’oceano. Guardando su internet velocemente ho trovato un interessante articolo sulle cause non naturali di alcuni terremoti: http://www.corriere.it/scienze/16_gennaio_06/terremoti-naturali-esplosioni-nucleari-come-riconoscerli-35226a5a-b466-11e5-b7e0-5cea02412f89.shtml

Poi, sulla scia di queste informazioni che mi hanno fatto un po’ rivedere l’ineluttabilità di certe catastrofi, mi sono anche chiesto: ma che colpa ne ha Dio se, per avidità di alcuni e noncuranza di altri, le autorità continuano a permettere che si costruisca in zone ad alto rischio idrogeologico? E che c’entra Dio se l’assenza di timore di Dio fa cercare agli uomini solo il proprio tornaconto e viene permesso di costruire in zone ad alto rischio sismico in maniera non consona?

Osservando e valutando i fatti, ho maturato in parole povere l’idea che dove le catastrofi non siano causate dall’incuria dell’uomo, lo sono le conseguenze. Insomma, forse la catastrofe più grande del pianeta è l’uomo e perdura perché non ce ne rendiamo conto.

Quindi, Dio non è la causa delle catastrofi dell’umanità come si pensa. E allora, mi chiedevo, perché la Bibbia parla di catastrofi planetarie come giudizi divini? Ho riletto alcuni brani biblici per rivedere questa cosa e ho notato una cosa: la Parola di Dio profetizza che queste cose sarebbero accadute, per annunciarci il ritorno di Gesù che le avrebbe seguite, ma non ci dice che Dio ne sia la causa.

“Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi;”

(Matteo 24:6-7)

La guerra è voluta dalla follia dell’uomo. Il terremoto è un evento naturale, ma le conseguenze – morte e distruzione – sono frutto dell’avidità e noncuranza dell’uomo. La carestia è un evento naturale, ma la fame è frutto dell’assenza di amore per il prossimo, perché comunque sul pianeta ci sarebbe cibo per sfamare tutti.

Non è quindi Dio a volere la rovina dell’uomo, ma è la rovina dell’uomo allontanarsi da Dio e dalla Sua santa Parola.

Siamo noi uomini che stiamo distruggendo la terra (Ap. 11:18) e che stiamo uccidendo il nostro prossimo. Dare la colpa ad altri ed in ultima analisi a Dio, piuttosto che fare pulizia nel nostro cuore e nelle nostre vite, è una condotta antica quanto il peccato.

In ultimo cito un brano da un’epistola di Paolo che oggi mi sento di comprendere meglio di ieri.

“…perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l’ha sottoposta,  nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio;” 

(Romani 8:20-22)

 Non è facile in momenti come questi. Ma è proprio adesso che bisogna maggiormente aver fede.

Raccogliamo la sfida che ci fa Dio:

“Non temere; solo abbi fede,” (Luca 8:50)

E, alla luce della Parola di Dio, nel conforto che troviamo nelle parole di Gesù, visti gli eventi degli ultimi tempi, non veniamo meno nella fede, ma siamo forti, nell’attesa più viva del ritorno di Gesù:

“Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina”. (Luca 21:28)

Amen.

 

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