Capire l’Apocalisse – Parte 2

CAPIRE L’APOCALISSE

di Giuseppe Guarino

PARTE 2

Ho chiuso la prima parte di questo studio affermando che per aver chiaro cosa dice l’Apocalisse bisogna aver chiaro cosa dicono i profeti dell’Antico Testamento e in particolare il libro di Daniele.

Perché proprio il libro di Daniele?

“Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d’uomo; egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto” (Daniele 7:13-14).

La visione del profeta qui è del Messia trionfante che regna per sempre. Gesù riferisce questo brano biblico al suo ritorno in gloria.

“Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli” (Matteo 24:29-31)

Gesù dice apertamente che ciò accadrà “dopo la tribolazione di quei giorni”.

Torniamo in Daniele. Qui la visione viene interpretata da un angelo, che dice:

“La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e dopo quelli, sorgerà un altro re, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re. Egli parlerà contro l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo, e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo. Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre. Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno” (Daniele 7:23-27).

Apprendiamo quindi che vi sarà un periodo che precederà l’avvento del Messia che vedrà l’exploit di un “regno” al capo del quale vi sarà un individuo che perseguiterà i santi. Questo ultimo periodo della storia dell’umanità durerà: “un tempo, dei tempi e la metà di un tempo.”

In italiano non abbiamo il duale. In altre lingue si e fra queste l’originale ebraico di Daniele. Quindi “un tempo” equivale ad un anno, “dei tempi”, sono due anni e “la metà di un tempo” sono sei mesi. Questo tempo di sofferenza che precederà il ritorno del Cristo sarà quindi di tre anni e mezzo.

Abbiamo qui una chiave di lettura molto importante per capire il “quando” degli eventi descritti nell’Apocalisse. Infatti, tutte le cose terribili che vengono lì descritte, accadono in un periodo ben preciso, descritto con terminologie diverse e in più punti dell’ultimo libro delle nostre Bibbie.

“Ma alla donna furono date le due ali della grande aquila affinché se ne volasse nel deserto, nel suo luogo, dov’è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontana dalla presenza del serpente” (Apocalisse 12:14).

La donna del capitolo 12 di Apocalisse è Israele. (Alcuni dicono sia la chiesa, ma non è adesso pertinente. Ne parleremo più avanti). La donna viene perseguitata come è scritto in Daniele 7, per un periodo che è lo stesso: “un tempo, dei tempi e la metà di un tempo”. Ma questa espressione copre davvero un periodo di tre anni e mezzo come abbiamo supposto interpretando Daniele?

Sembra che l’autore dell’Apocalisse immagini che qualche dubbio sarebbe nato nei fruitori del suo testo, per la maggior parte non ebrei. Per questo troviamo diversi modi di indicare questo lasso di tempo, e ciò toglie ogni dubbio.

“… ma il cortile esterno del tempio, lascialo da parte, e non lo misurare, perché è stato dato alle nazioni, le quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi” (Apocalisse 11:2).

“E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi” (Apocalisse 13:5)

Quarantadue mesi sono proprio tre anni e mezzo: 12 + 12 + 12 + 6.

E se non fossimo ancora convinti.

“Io concederò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta giorni”: 360 + 360 + 360 + 180 = 1260. Come vediamo qui i giorni dell’anno vengono arrotondati o comunque il tempo del ministero di questi due testimoni sarà di poco inferiore ai tre anni e mezzo del nostro calendario, che corrispondono a 1278 se non vi sono in mezzo anni bisestili.

Vediamo come meravigliosamente la Scrittura interpreta la Scrittura?

Ora cerchiamo di applicare ciò che abbiamo imparato raffrontando Daniele, Matteo 24:29-31 e Apocalisse.

Poco prima del ritorno di Cristo vi sarà un regno: “diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà” (Daniele 7:23).

Egli agirà contro il popolo di Dio: “Egli parlerà contro l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo, e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo. Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre. Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno” (Daniele 7:25-26)

Egli agirà per tre anni e mezzo. Alla fine di quel periodo, il Figlio dell’uomo con i santi riceveranno il regno.

“ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d’uomo” […] al quale “furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto” (Daniele 7:13-14).

Gesù conferma che ciò parla della sua venuta alla fine dei tempi, quando tornerà per regnare.

“Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli” (Matteo 24:30-31).

Alle sue parole fanno eco quelle dell’Apocalisse.

“Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen” (Apocalisse 1:7).

Vediamo che meravigliosa armonia nella Scrittura? Per costruire una solida esegesi, per capire un testo, dobbiamo prima trovare i punti fermi, i pilastri, sui quali poggiare il resto della nostra comprensione del testo.

Quindi, un periodo di tre anni e mezzo vedrà un regno perseguitare i santi, ma alla fine il Cristo che ritorna lo distruggerà e, proprio con i suoi santi comincerà a regnare.

 

— continua

 




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