di Giuseppe Guarino
I tempi dei Gentili e gli ultimi giorni. Uno studio che incastona le varie profezie bibliche, da Daniele all’Apocalisse.
“Non sigillare le parole della profezia di questo libro (l’Apocalisse), perché il tempo è vicino. Chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo, chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo continui a santificarsi. Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere che egli ha fatto” (Apocalisse 22:10-12).
Video esplicativo del poster:
Questo studio sulle profezie bibliche riflette l’interpretazione che propongo nei miei libri. Li puoi acquistare su Amazon cliccando sulla copertina.
leggi Daniele 2 | Daniele 7 |
Di seguito alcune citazioni a dimostrazione di ciò che credeva la Chiesa primitiva.
GIROLAMO nel IV secolo: “Noi dobbiamo concordare con l’interpretazione tradizionale di tutti i commentatori della Chiesa Cristiana, che alla fine del mondo, quando l’impero romano sta per essere distrutto, vi saranno dieci re che si divideranno fra loro il mondo romano”, Commentario a Daniele,VII.8.
L’EPISTOLA DI BARNABA, composta fra il 70 ed il 132-135, è un’apologia del cristianesimo che fa riferimento alle visioni di Daniele: “così parla il profeta: “dieci regni regneranno sulla terra, e dopo di loro un piccolo re sorgerà…”
IRENEO fu vescovo di Lione, visse fra il 120 ed il 202 d.C. Nella parte finale della sua opera in cinque libri contro l’eresia gnostica, si sofferma sulle profezie riservate agli eventi che avranno luogo negli ultimi tempi. “Chiaramente alluse agli ultimi tempi, ai dieci re che vi saranno e che si divideranno l’attuale impero, Giovanni discepolo del Signore nell’Apocalisse dicendo le parole udite a proposito delle dieci corna viste da Daniele”, Contro le eresie, V, 26, 1.
IPPOLITO è vissuto fra il 170 ed il 236 d.C. ha scritto un trattato sull’anticristo e un commento al libro di Daniele. Anche per lui il quarto regno è l’impero romano: “Il capo d’oro dell’immagine e la leonessa indicavano i babilonesi; le spalle e le braccia d’argento, e l’orso, rappresentavano i Persiani ed i Medi; il ventre e le cosce di rame, e il leopardo, significano i greci, che hanno avuto il dominio dai tempi di Alessandro; le gambe di ferro, e la bestia spaventosa e terribile, indicavano i romani, che regnano oggi; le dita dei piedi che erano in parte d’argilla e in parte di ferro, e le dieci corna, sono simboli dei regni che dovranno sorgere; l’altro piccolo corno che sorge fra loro significava l’Anticristo; la pietra che colpisce e porta il giudizio nel mondo era Cristo”. L’Anticristo, 28.
leggi Daniele 9
24 Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo.
La traduzione dall’ebraico non è interamente possibile. “Settanta settimane” indica un tempo “settanta volte sette anni”: 490 anni. Questa profezia riguarda: il popolo di Israele e la città di Gerusalemme. Chi non ne comprende l’autentico significato è perché perde di vista questo punto fondamentale.
25 Sappi perciò e intendi che da quando è uscito l’ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme, fino al Messia, il principe, vi saranno sette settimane e altre sessantadue settimane; essa sarà nuovamente ricostruita con piazza e fossato, ma in tempi angosciosi.
Il “Messia” menzionato qui è il Signore Gesù. Alcune traduzioni hanno “unto” o “consacrato”. Quest’ultima è la traduzione letterale dell’ebraico e a causa della scarsa familiarità dei cristiani con il significato effettivo della parola “Messia”, potrebbero non riconoscere che la profezia si riferisce apertamente a colui che considerano il Messia, Gesù di Nazareth. Messia è la semplicemente la translitterazione nel nostro alfabeto della parola unto in ebraico. Il Messia sarebbe comparso 483 anni dall’editto con il quale il re persiano consentì la ricostruzione di Gerusalemme nel 445 a.C. Così è perfettamente accaduto! Gesù ha avverato una profezia messianica che nessun altro potrà mai avverare: era lui il Messia atteso da Israele. Sir Robert Anderson ha proposto un computo degli anni che faceva terminare le prime 69 settimane con l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme prima di essere ucciso.
26 Dopo le sessantadue settimane il Messia sarà messo a morte e nessuno sarà per lui.
Il Signore Gesù non è semplicemente morto a causa di un processo ingiusto, è morto per i nostri peccati. “Al tempo stabilito, Gesù è morto per i peccatori” (Romani 5:6).
E il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà con un’inondazione, e fino al termine della guerra sono decretate devastazioni.
Nel 70 d.C. i Romani distrussero sia la città che il santuario. Questa fu la seconda volta nella storia. La prima volta era stata nel 586 a.C. per mano del re babilonese. Il tempio è ancora desolato fino ad oggi.
27 Egli (il capo che verrà del verso precedente) stipulerà un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la totale distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore.
L’ultima settimana di anni (descritta in Apocalisse dai capitoli 4 a 18) inizierà con l’Anticristo che stipulerà un accordo con Israele. Egli è il cavaliere con l’arco in mano (Apocalisse 6).
Ma a metà settimana, dopo 3 anni e mezzo, l’Anticristo rivelerà la sua vera natura, si siederà nel tempio di Dio e proclamerà di essere Dio (vedi 2 Tessalonicesi 2:3-4, 8 e Matteo 24:15). Ciò causerà la ribellione del popolo ebraico alla sua autorità con la persecuzione che ne conseguirà – Apocalisse 12:14. I tre anni e mezzo menzionati poco prima del ritorno del Signore Gesù, durante i quali il nemico finale di Dio e dell’uomo perseguita i santi e prevale, sono la seconda metà dell’ultima settimana (sette anni) rivelata a Daniele, la grande tribolazione (Matteo 24), i 3 anni e mezzo ben descritti in Apocalisse.
Al ritorno di Cristo si adempiranno le profezie: il quarto e ultimo regno delle visioni dei capitoli 2 e 7 verrà distrutto insieme al suo leader, l’Anticristo, che “il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua venuta” (2 Tessalonicesi 2:8). Vedi Apocalisse 19.
“Ma quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, né gli angeli nel cielo né il Figlio, ma solo il Padre. State attenti, vegliate e pregate, perché non sapete quando sarà quel momento” (Marco 13:32-33).