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Alessandro Magno e il libro di Daniele

Alessandro Magno e il libro biblico del profeta Daniele di Giuseppe Guarino

Qualunque sia l’approccio al libro biblico di Daniele, oggetto come pochi di controversie fra studiosi di varie fazioni, un solo dettaglio non è sfuggito a nessun commentatore: il fatto che il libro parli di Alessandro Magno. Lo fa in diversi punti e con descrizioni di sicuro interesse sia per lo studioso dei testi sacri sia per quello di documenti storici.

Nell’esame delle parole utilizzate da Daniele si rimane in bilico tra una possibile percezione del profetico nello storico e dello storico nel profetico. Vediamo perché.

Daniele visse fra la fine del settimo secolo a.C. e per quasi tutto il sesto secolo a.C. Ancora giovanissimo venne deportato in Babilonia in una delle scorrerie del re babilonese Nabucodonosor. Venne quindi inserito nell’apparato statale babilonese con un certo successo, che gli permise di continuare nelle importanti cariche ricoperte persino dopo la conquista persiana.

Secondo il testo biblico che tramanda le vicende di questo profeta, egli possedeva un dono simile a quello di un suo illustre predecessore, Giuseppe, quello cioè di poter interpretare i sogni. Un dono che si trovò molto presto a dover manifestare per il re babilonese.

Un sogno che turbò Nabucodonosor lo spinse a cercare chi lo potesse interpretare. Nessuno vi riusciva. Fu un giovane – probabilmente ancora adolescente – di stirpe ebraica ad ardire di stare alla presenza del re, dirgli cosa aveva sognato e darne l’interpretazione.

Nei suoi tormentati sogni notturni il re babilonese aveva visto una gigantesca figura umana, composta da diversi materiali. Daniele li elenca e interpreta al re il significato simbolico di ciò che vede.

Daniele 2:37, 38: “Tu, o re, sei il re dei re, a cui il Dio del cielo ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria; e ha messo nelle tue mani, tutti i luoghi in cui abitano gli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, e ti ha fatto dominare sopra tutti loro: la testa d’oro sei tu.

Il capo della statua in oro simboleggia Nabucodonosor e il suo regno.

Daniele 2:39:  “Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo”.

All’impero neobabilonese succederà sulla scena mondiale quello medo-persiano di Ciro. Il quale rimarrà per molto tempo a predominare la scena mondiale.

poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà sulla terra”.

Ecco qui che compare il regno greco-macedone di Alessandro Magno. Subito colpisce la descrizione, davvero molto pertinente: “dominerà su tutta la terra”. Inarrestabile, il macedone riuscì a conquistare tutto il mondo allora conosciuto e  la leggenda dice che pianse perché non vi erano più terre da conquistare.

Daniele 2:40:  “poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa”.

Daniele vede anche l’ascesa della potenza romana, riportando un dettaglio caratteristico di questo impero: la sua forza e inarrestabile avanzata.

Aver interpretato il sogno al re babilonese permetterà a Daniele, come fu per Giuseppe, di occupare presto un posto di tutto rilievo all’interno della corte.

Più avanti, nello stesso libro, sono descritte altre due visioni che completano la prima, arricchendola di dettagli che entusiasmano gli esegeti biblici, ma non meno gli storici.

Al capitolo 7 Daniele vede i medesimi quattro regni del sogno del re, ma stavolta nel simbolismo rappresentato da quattro diversi animali.

Il leone è Babilonia. L’impero persiano un orso. Il regno di Alessandro è visto come un leopardo.

Daniele 7:6: “Dopo questo, io guardavo e vidi un’altra bestia simile a un leopardo con quattro ali d’uccello sul dorso; aveva quattro teste e le fu dato il dominio”.

Sebbene con tipici connotati da vaticinio, la descrizione del regno di Alessandro e dei suoi successori è qui straordinariamente pertinente. Le ali d’uccello, infatti, descrivono la rapidità della inarrestabile conquista alessandrina: in soltanto dieci anni tutto il mondo era stato vinto. Le quattro teste il repentino smembrarsi dell’impero alla morte di Alessandro.

L’attenzione di questa seconda profezia di cui Daniele è ancora quasi passivamente depositario è, però, il quarto regno, quello di Roma. È invece nei capitoli che seguono, da 8 a 11 che il profeta si sofferma interamente sull’ascesa greca, dalla stessa figura di Alessandro, fino alle vicende delle monarchie elleniche che seguono, perché avranno un ruolo fondamentale per il destino di Israele, che si troverà proprio a metà strada fra due regni e le loro ambizioni, quelle dei tolomei e dei seleucidi.

In Daniele 8 leggiamo della nascita dell’impero greco-macedone. La stessa figura di Alessandro viene citata.

Daniele 8:5-7: “Mentre stavo considerando questo, ecco venire dall’occidente un capro, che percorreva tutta la terra senza toccare il suolo; questo capro aveva un grosso corno fra gli occhi. Il capro si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò addosso, con tutta la sua forza. Lo vidi avvicinarsi al montone, infierire contro di lui, colpirlo e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di resistergli e il capro lo gettò a terra e lo calpestò; non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dal potere di quello.

Nella descrizione del profeta viene detto qualcosa di straordinario: una potenza occidentale, la prima della storia dell’umanità, compare sulla scena medio-orientale. Essa avanza su tutta la terra in modo tanto rapido che non tocca nemmeno il suolo. Quale modo più appropriato di descrivere la rapidità della conquista di Alessandro, che in appena dieci anni prese possesso di tutto il mondo conosciuto.

Il grosso corno, nell’antichità simbolo di potenza, è proprio Alessandro Magno. Egli riuscirà a prevalere sulla potenza medo-persiana qui vista come un montone, e lo farà in modo rapido e definitivo.

Circa l’identità di questi simboli profetici non abbiamo alcun dubbio. Poco più in là nello stesso libro, infatti, troviamo l’interpretazione che perfettamente combacia con il dato storico.

Daniel 8:20-21: “Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia. Il capro irsuto è il re di Grecia; e il suo gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re.

Da storico (dilettante) quale sono, mi sfugge il perché Daniele specifichi la presenza della componente dei Medi all’interno di un impero che certamente nella sua parte più eclatante vide senz’altro un deciso e netto prevalere dell’elemento persiano. Probabilmente, o la storia profana non ci permette di dare altrettanta rilevanza alla presenza dei Medi nell’impero o questa caratteristica viene esaltata per impedirci di confondere questo con qualsiasi altro regno che il lettore possa cercare di trovare nei simbolismi. Tale necessità è evidente nel fatto che qui venga dichiarata apertamente l’identità delle due potenze mondiali viste.

Giuseppe Flavio è uno storico giudeo vissuto a cavallo del primo millennio. Egli trasmette una lunga narrazione che getta ulteriore luce su alcuni dettagli, sul perché Alessandro risparmiò Gerusalemme, mentre dichiara indirettamente l’autenticità delle profezie di Daniele.

Antichità giudaiche, libro undicesimo: “E quando Alessandro ebbe preso Gaza, si affrettò verso Gerusalemme. […] Quando Alessandro fu in prossimità della città, il sommo sacerdote uscì in processione, con i sacerdoti e una moltitudine di cittadini. […] Essa raggiunse un luogo chiamato Safa, che, tradotto in greco (la lingua nella quale scrive lo storico, ndt) significa “prospetto”, perché da lì si ha una vista perfetta sia della città sia del tempio […] Quando Alessandro vide da lontano la moltitudine vestita di bianco, mentre i sacerdoti erano vestiti di lino, e il sommo sacerdote di porpora e scarlatto, con la sua mitra in testa che aveva la placca d’oro sulla quale era inciso il nome di Dio, egli si avvicinò e mostrò reverenza per quel nome e salutò il sommo sacerdote. E così fecero i giudei tutti insieme, con una sola voce, salutarono Alessandro […] Egli entrò nella città e quando salì nel tempio offrì dei sacrifici a Dio, secondo le direttive del sommo sacerdote, e trattò con onore sia il sommo sacerdote che gli altri sacerdoti. E quando gli venne mostrato il libro di Daniele, dove Daniele aveva dichiarato che uno dei greci avrebbe distrutto l’impero dei persiani, egli ritenne che si parlasse di lui”. Ho tradotto dall’opera The Works of Josephus, Complete and Unabridged, translated by William Whiston, A.M.

Purtroppo non solo la gloria di Alessandro, ma anche la sua altrettanto veloce caduta viene descritta in Daniele.

Daniele 8:8 Il capro si irrobustì ma, quando fu al culmine della sua potenza, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo”.

Daniele 8:22 Le quattro corna, sorte al posto di quello spezzato, sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza”.

Fu proprio così che accadde: al culmine della sua potenza e del suo successo, a trentatré anni, Alessandro morì, in Babilonia. Alcuni dicono per una febbre, altri sostengono per un complotto. Ad ogni modo, le parole di Daniele si avverarono alla lettera. Infatti non avendo eredi, furono i generali a spartirsi il grande impero, lasciandosi indietro, ovviamente, la magnificenza di quanto costruito da Alessandro. Ma, allo stesso tempo, continuando quell’opera da lui iniziata, l’ellenizzazione del mondo intero che ha determinato la cultura del mondo occidentale da allora fino ai nostri giorni.

 

 

Qui di seguito il libro che ho pubblicato anni fa su Daniele.

IL LIBRO DI DANIELE – Commentario  storico-profetico – di Giuseppe Guarino

Lo studio del libro del profeta Daniele è essenziale per una corretta comprensione delle profezie messianiche sia della prima venuta del Messia sia del suo ritorno. Il commentario raccoglie informazioni storiche che attestano l’affidabilità del testo biblico, prove patristiche dell’antichità dell’interpretazione dei brani messianici e collegamenti con le profezie del Nuovo Testamento.

libro: https://www.amazon.it/dp/B08735HDFR

ebook: www.amazon.com/dp/B086MNFXT5