Vangelo di Matteo – Capitolo 3

Vangelo di Matteo Capitolo 3 Note di Giuseppe Guarino

Questo il terzo capitolo del Vangelo di Matteo, con le note al testo a seguire. Il Vangelo va letto con attenzione  e il commento è soltanto un aiuto e la comprensione la dobbiamo principalmente allo Spirito Santo e al suo perfetto ministero.

La proclamazione del regno dei cieli

Giovanni Battista

Capitolo 3

1 Or in quei giorni venne Giovanni Battista, che predicava nel deserto della Giudea,

2 e diceva: “Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino![1]

3 Questi infatti è colui di cui parlò il profeta Isaia quando disse: “Una voce di uno che grida nel deserto: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri””.

4 Or Giovanni stesso portava un vestito di peli di cammello e una cintura di cuoio intorno ai lombi e il suo cibo erano locuste e miele selvatico.

5 Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione adiacente il Giordano accorrevano a lui,

6 ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i loro peccati.

7 Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: “Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire?

8 Fate dunque frutti degni di ravvedimento!

9 E non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre” perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre.

10 E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco,

11 Io vi battezzo in acqua, per il ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno neanche di portare i suoi sandali, egli vi battezzerà con lo Spirito Santo[2], e col fuoco.

12 Egli ha in mano il suo ventilabro e pulirà interamente la sua aia; raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile”.

Il battesimo di Gesù

13 Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato.

14 Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”.

15 E Gesù, rispondendo, gli disse: “Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia”. Allora egli lo lasciò fare.

16 E Gesù, appena fu battezzato uscì fuori dall’acqua[3]; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di DIO scendere come una colomba e venire su di lui;

17 ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il mio amato Figlio[4], nel quale mi sono compiaciuto”[5].

NOTE

[1] Qual è questo “regno dei cieli” che il cui arrivo è prossimo? Il riferimento al libro di Daniele è evidente. Nel sogno che il Signore fece interpretare al profeta esule in Babilonia, veniva previsto che alla fine di una successione di regni, “il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto; questo regno non sarà lasciato a un altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni, e sussisterà in eterno”. (Daniele 2:44)

[2] I fratelli di fede pentecostale (ai quali appartengono) preferiscono leggere questo brano “vi battezzerà nello Spirito Santo” piuttosto che “con lo Spirito Santo”. Entrambe le letture sono possibili, ma, visto il senso della parola originale che da vita alla traslitterazione “battesimo” e il senso della frase in generale, sono più propenso per “nello Spirito Santo”.

[3] Sembra superfluo dirlo, perché la parola Battesimo, nella nostra lingua potremmo tradurla quasi “immersione”, ma, ove mai vi fosse bisogno di prove, qui le abbiamo che il battesimo originario, praticato già nel giudaismo prima ancora che nel cristianesimo, fosse un rito di immersione. Gesù infatti “esce” fuori dall’acqua. Capisco, vivendo in Italia,  che agli occhi dei fedeli cattolici, i quali sono abituati al battesimo per aspersione, questo sembra un dettaglio di poco conto. Non lo è però, perché quando il battesimo è praticato per aspersione ed agli infanti – mentre nella Bibbia tutti i battezzati sono adulti che hanno creduto, battezzati per immersione – si perde il senso profondo di quest’atto della fede giudaica incorporato nella nuova fede cristiana come segno primo della propria, volontaria adesione alla Chiesa di Cristo.

[4] Gesù è il Figlio di Dio in un senso in cui nessun altro può mai esserlo. E’ per questo che Giovanni, nel suo vangelo, aggiunge la parola Unigenito al Figlio, per sottolineare proprio l’unicità dell’essere Figlio di Gesù.

[5] Le tre persone della Trinità sono qui presenti, il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo

 




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