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VANGELO DI GIOVANNI 1:1-14. TRADUZIONE E NOTE.

VANGELO DI GIOVANNI 1:1-14. TRADUZIONE E NOTE di Giuseppe Guarino

Cominciamo la traduzione di questo vangelo con un inno cristologico che per millenni ha suscitato grandi entusiasmi e grandi polemiche. La Chiesa ha da sempre compreso la Divinità di Cristo, ed essa è chiaramente visibile qui, insieme al meraviglioso ruolo di Creatore, Signore, Salvatore, perfetto rivelatore del Padre e della Sua volontà. Le varie eresie sono deviazioni temporanee e limitate di una fedele lettura che ha caratterizzato studenti della Parola e lettori, teologi e semplici credenti.

DIO SI RIVELA TRAMITE LA SUA PAROLA

Capitolo 1

1In principio era il Logos,[1]

il Logos era presso Dio

ed il Logos era Dio. 2

Egli era in principio presso Dio:3

tutto è venuto all’esistenza per mezzo di lui,

e senza di lui nulla esisterebbe di ciò che invece è.[2]

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini.

5La luce splende nelle tenebre,

ma le tenebre non l’hanno ricevuta.

TESTIMONIANZA DI GIOVANNI BATTISTA

6Venne un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni. 7Egli venne come testimone, affinché testimoniasse della luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Egli non era la luce, ma testimone della luce.

DIO SI RIVELA AL MONDO, A OGNI UOMO

9La luce vera, quella che illumina ogni uomo venuto al mondo, era.

10Egli era nel mondo,

il mondo è stato fatto per mezzo di lui,

MA IL MONDO NON LO HA CONOSCIUTO

e il mondo non lo ha conosciuto.

DIO SI E’ RIVELATO AL SUO POPOLO

11È andato alla sua gente,

IL SUO POPOLO NON LO HA RICEVUTO

ma i suoi non l’hanno ricevuto.

DIO ESTENDE IL SUO INVITO AD OGNI UOMO

12A quanti, però, l’hanno ricevuto,[3] Egli ha dato loro l’autorità di diventare figli di Dio: a quelli cioè che credono nel suo nome, 13i quali non da sangue, né per volontà di carne, né per volontà d’uomo, ma sono nati da Dio.

DIO SI MANIFESTA VISIBILMENTE IN GESU’

14E il Logos si è fatto carne[4] ed ha dimorato fra noi. E noi[5] abbiamo visto la sua gloria, gloria come dell’Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.

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NOTE

[1] Essendo questa una versione annotata e di studio, mi permetto di ritenere il vocabolo Logos in originale. Esso ha un significato più ampio dei termini di solito utilizzati per tradurlo, cioè Parola o Verbo, quest’ultimo termine essendo palesemente dipendente dalla versione latina di Giovanni. Logos è sia Ragione che Parola, così come il Figlio di Dio è sia Parola di Dio sia Dio stesso col Padre. Le polemiche antitrinitarie finiscono quando Giovanni 1.1 è ben compreso. Il Logos è Dio, ma è distinto dal Padre.

[2] Troviamo qui uno stupendo esempio del parallelismo ebraico, dove, come spesso accade per alcuni detti di Gesù, l’affermazione di un fatto viene seguita dalla negazione del fatto contrario.

[3] Dal verso 10 assistiamo ad un meraviglioso crescendo. L’uomo ha i mezzi per riconoscere l’esistenza di Dio, ma non lo riconosce. Dio si è poi manifestato ai suoi, al suo popolo, Israele; ma anche questi non lo hanno riconosciuto. E quindi adesso l’invito è universale, riguarda ogni uomo, v.12, tutti coloro che vogliono ricevere il Figlio di Dio, credendo in Lui, loro, generati nello spirito da Dio, diventano figli di Dio, entrano il quel rapporto speciale di Figliolanza con Dio per mezzo dell’adozione in Gesù Cristo.

[4] La forza dell’affermazione di Giovanni è necessaria contro coloro che negano la reale incarnazione, umanità, del Figlio di Dio. Nelle sue epistole e anche in altri punti del suo Vangelo questa importante verità è ribadita.

[5] Qui si fa avanti l’apostolo Giovanni, testimone oculare della persona e maestà di Gesù Cristo! Egli non era un profeta, un semplice uomo, bensì l’Unigenito Figlio di Dio.

Giovanni capitoli da 1 a 4: schema

Giovanni capitoli da 1 a 4: schema e discussione di Giuseppe Guarino

Questo semplice schema potrebbe risultare molto utile anche durante una semplice lettura del quarto vangelo. Ci mostra infatti come proprio in questi quattro capitoli si chiarisca l’universalità del messaggio cristiano, saltando il preambolo della predicazione del vangelo del regno ai giudei, caratteristico dei sinottici.

Giovanni capitoli 1 – 4
 Il vangelo: messaggio universale 

 

Capitolo 1      

1-5. Dio crea e si rivela tramite la sua Parola

6-8. Testimonianza di Giovanni Battista

9-10. Dio si rivela ad ogni uomo

11. al suo popolo (Israele)

12-13. a chiunque lo voglia accettare

14-18. Dio si è rivelato in Gesù, Parola di Dio fatta uomo

19-34. Testimonianza di Giovanni Battista

35-51. I discepoli di Gesù

Capitolo 2      

1-11. Le nozze di Cana

12. Gesù si ritira a Cafarnao

13-22. Gesù purifica il tempio di Gerusalemme

23-25. molti credono in lui

Capitolo 3      

1-21. Gesù discute con Nicodemo sul regno di Dio ed afferma l’universalità della sua missione

22-36. Terza menzione della testimonianza del Battista

Capitolo 4      

1-42. Gesù è riconosciuto come Messia dai Samaritani

43-45. Gesù è creduto in Galilea

46-54. Il figlio dell’ufficiale regio viene guarito

 

Breve commento

La purificazione del tempio giudaico sembra l’evento che inaugura il ministero pubblico di Gesù nel quarto vangelo.

Perché?

Nel quarto vangelo inoltre Gesù non predica il Vangelo del Regno, come nei sinottici. Il graduale transitare dalla realtà ebraica della fede nel Dio unico di Abramo e della sua discendenza alla sua universalità è subito introdotto in Giovanni, è già un fatto. Come vedremo dal quinto capitolo in avanti, lo scontro con il clero giudaico è immediato ed è basato su cavilli della Legge mosaica come veniva interpretata da farisei e dai “giudei”.

Il verso chiave è 1:11: “Egli venne in casa sua, ma i suoi non l’hanno ricevuto. Ma a quanti lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di essere figli di Dio”.

All’universalità del messaggio viene anche posta enfasi sull’universalità della missione del Messia, Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo!

In Giovanni Gesù e i suoi non vanno in giro a predicare il vangelo del regno di Dio, chiamando il popolo a ravvedimento.

Il primo miracolo  – segno – avviene in un matrimonio. Il vino è finito, a descrivere che in Israele ormai manca l’autenticità del rapporto con Dio e toccherà al Figlio di Dio supplire a questa mancanza, tramutando l’acqua in vino. Già altrove, nei sinottici, Gesù parlò di vino nuovo in otri nuove, per descrivere come la sua Parola sarebbe stata ricevuta da altri che non fossero i credenti “tradizionali”.

Il logico prosieguo è la purificazione del tempio di Gerusalemme, Gesù indignato che entra nella casa del suo Padre e mostra il suo sdegno che prorompe in vera e propria violenza. Subito la sua testimonianza ai giudei: distruggete questo tempio, ed io lo riedificherò in tre giorni. Stavano per cambiare tante cose, nella realtà vera e spirituale dell’era del Messia, Dio si era manifestato fisicamente in Cristo. La profondità dell’affermazione di Gesù verrà compresa soltanto dopo, anche dai suoi stessi discepoli – ma Giovanni lo spiega subito al suo lettore: il rifiuto di accettare il Messia risulterà nella sua uccisione, ma Dio lo resusciterà e trasformerà la sconfitta in una vittoria definitiva. Si avvera così Genesi 3:15 e Gesù vincerà definitivamente sulla morte, portando la vita eterna ad ogni uomo che alzerà lo sguardo verso di lui, come per il serpente di Mosè, figura profetica del Messia che sarebbe venuto un giorno (Giovanni 3:14-15).

La purificazione del tempio nei sinottici avviene alla fine del ministero di Gesù, dopo che egli ed i suoi discepoli hanno predicato il vangelo del regno ed invitato il popolo a ravvedersi. Questo periodo di transizione non è visto qui. Da subito l’esclusivismo giudaico è accantonato a favore all’universalismo ed inclusivismo del messaggio cristiano.

La cronologia che per noi è tanto fondamentale, passa in secondo piano quando l’intento teologico è il centro di tutto.

Segue il discorso con Nicodemo, che avviene di notte. Un capo giudaico ha paura di interrogare Gesù apertamente e si trova spiazzato quando il Signore gli espone Verità così profonde. Attenzione: nulla di nuovo! Si tratta soltanto di promesse messianiche, viste dai profeti, che adesso stanno per divenire realtà.

A Nicodemo ed al lettore del vangelo, viene presentata la meravigliosa universalità del messaggio cristiano: “chiunque … crede”.

Gesù si sposta dalla Giudea (capitolo 3) verso la Galilea. Passa per la Samaria, e i samaritani si convertono. Arriva in Galilea, ed anche qui credono in lui. Il messaggio del vangelo raggiunge i popoli, più aperti dei giudei alla Verità.

Addirittura Gesù trova una grande fede in un ufficiale regio, del quale guarisce il figlio a distanza. Questa porzione del vangelo non si chiude a caso con questo dettaglio, simbolico della fede che avrebbe guarito i molti lontani da Israele, che non avevano visto personalmente Gesù.

“Beati coloro che non vedendo crederanno” (Giovanni 20:29b) dirà Gesù a Tommaso!

 

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